Doccia in nicchia? Ecco come scegliere la porta

Scorrevole, battente, saloon, a libro, pivotante: quante porte per box doccia conosci, e come puoi individuare quella perfetta?

Progettare la zona doccia può essere inaspettatamente complesso, considerando le numerose opzioni oggi a disposizione per ogni singolo elemento (il piatto doccia, lo scarico, la rubinetteria, il box doccia, i rivestimenti…). In questo articolo definiamo quali sono i criteri per scegliere la porta della doccia, facendo una rapida panoramica delle soluzioni progettuali.

Partiamo innanzitutto dalla definizione degli elementi che possono orientare la nostra scelta, che potremmo riassumere come segue:

  • Larghezza della nicchia
  • Spazio antistante la porta doccia e interno alla nicchia
  • Estetica e design
A sinistra porta doccia battente Luce e a destra box doccia Slim con porta battente, il telaio colorato è in linea con le ultime tendenze bagno: la cabina doccia oggi è un elemento d’arredo a tutti gli effetti e può essere coordinata con il resto dell’arredobagno.

1. La larghezza della porta doccia

Prima di decidere la larghezza della porta doccia è necessario misurare l’ampiezza della nicchia doccia da parete a parete. A seconda delle dimensioni, si stabilirà se inserire o meno un vetro fisso per ridurre l’apertura (e dunque l’ingombro esterno) della porta stessa. Per persone di corporatura media, si dovrebbe considerare uno spazio di ingresso (luce netta) di circa 50 cm.

Come effettuare il rilievo della nicchia doccia:

1 – Misurare la larghezza da parete a parete a nicchia finita (ovvero con i rivestimenti già posati) rilevandola a 3 altezze differenti (livello piatto doccia, metà altezza, e a circa 2 metri) per registrare l’eventuale fuori squadra

2 – Misurare il bordo del piatto doccia è utile per ragionare sullo spessore del telaio del box doccia.

3 – Un’ulteriore informazione importante è relativa alla tipologia di pareti (cartongesso o muratura): serve a valutare il peso del box doccia e la modalità di fissaggio a parete. 

2. Gli ingombri della porta doccia

Per qualsiasi tipologia di porta, prima di considerarne l’estetica è importante valutare attentamente il movimento in apertura e chiusura per capire gli ingombri.

All’esterno della doccia la presenza di arredi, finestre, porte, sanitari, radiatori sporgenti o altri elementi vincola la scelta della porta, che va individuata considerando anche il momento in cui viene aperta e la possibile presenza di un’altra persona in bagno.

Allo stesso modo, lo spazio interno va tenuto in considerazione quando si valutano porte che ripiegano internamente (come le saloon o le porte a soffietto): attenzione in questo caso anche alla posizione della rubinetteria sulle pareti.

3 – Il design

Veniamo ora alle soluzioni possibili, ovvero alle tipologie di porte doccia tra cui è possibile scegliere:

  • porta battente
  • porta a saloon
  • porta scorrevole
  • porta pivotante
  • porta a libro
  • chiusura con fisso + porta
  • walk-in

La porta doccia ad anta battente è quella che necessita del maggior spazio esterno perché il suo movimento in apertura può dar fastidio ad arredi o persone di passaggio. Esteticamente molto elegante e minimale, è una delle soluzioni più amate. Perfetta per nicchie medio-piccole, mentre è meno adatta oltre i 90 cm. Attenzione al verso di apertura: va deciso anche in modo da agevolare l’accesso agli accappatoi.

In foto: porta battente senza profilo (solo cerniere a muro) Project.

Al contrario, la porta doccia scorrevole – per esempio – non ha alcun ingombro, ma riduce l’ingresso utile di più della metà della larghezza della nicchia: è una soluzione da preferire dai 110 cm in su.

Un’alternativa alla classica porta un’anta fissa e un’anta scorrevole? Doppia porta scorrevole con apertura centrale, come questa proposta da Brave.

La porta doccia a saloon prevede due antine con movimento a 180°, verso l’esterno e verso l’interno: una chiusura pratica ed esteticamente elegante perfetta per nicchie fino ai 130, 135 cm circa.

Un’alternativa dal simile design è la porta doccia a libro, o a soffietto: una porta divisa in due vetri che si ripiegano verso destra o sinistra, offrendo il massimo spazio di ingresso in doccia. Il movimento delle ante è interno o esterno: ideale nel caso in cui si cerchi una porta medio-piccola.

Ideale per nicchie di media e piccola dimensione, la porta a soffietto è una soluzione pratica ed elegante: in foto, la versione con vetri incernierati proposta dalla serie Omega.

Per nicchie molto ampie l’apertura può essere ridotta abbinando una parte fissa alla porta, che a sua volta potrà essere battente.

Due parti fisse e porta centrale Easy: un’ulteriore possibilità per chiudere una maxi zona doccia.

Nel caso di nicchie con larghezza superiore ai 150 cm, si può considerare l’idea di optare per un box doccia aperto, con solo vetro fisso: in questo caso si parla di doccia walk-in. Una soluzione minimale ed elegante, perfetta per il bagno contemporaneo (e per chi non ama i sistemi di chiusura). 

Walk-in con aletta in vetro incernierata Vitrum: la doccia aperta pratica ed elegante

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