Biophilic Design, la progettazione “vitale”

Verde e architettura sono uno dei must degli ultimi anni: verde inteso come colore ma anche come natura. Parte del merito va dato al filone del Biophilic Design: di cosa si tratta?

biophilic design - bosco verticale milano
Il Bosco Verticale di Milano, esempio di Biophilic Design. Foto © Stefano Boeri Architetti

Cosa significa Biophilic Design

A coniare il termine “biofilico” è Fromm nel 1964, indicando in questo modo la tendenza psicologica a essere attratti da tutto ciò che è vivo o vitale. Nel corso dei decenni quest’ipotesi è stata più volte studiata e provata da psicologi e scienziati, arrivando anche a “colpire” il mondo dell’architettura e del design.

Nulla di nuovo in realtà: di attrazione per la vita nella progettazione se ne parlava già ai tempi degli antichi greci, così come dall’alba dei tempi nelle popolazioni asiatiche.

L’architettura giapponese (ricordate quando parlavamo di stile zen?) è un chiaro esempio di Biophilic Design, grazie al suo ampio uso di piante e forme che ricordano la natura circostante.

Il presente non è da meno: sono chiari esempio di questo design di tendenza il Bosco Verticale di Milano, il Central Park One di Sidney e l’eco-hotel The Scarlet, in Cornovaglia.

Secondo gli psicologi un ambiente progettato secondo i canoni del Biophilic Design è in grado di riavvicinare l’uomo alla natura, migliorandone così l’umore e rendendolo nel tempo più attivo e – soprattutto – proattivo.

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Il Biophilic Design nell’arredamento d’interni

Finora abbiamo parlato di grandi progetti architettonici, ma il Biophilic Design viene sempre più di sovente inserito nell’arredamento, anche del bagno.

Le linee guida da seguire sono poche e semplicissimi, e nella gran parte dei casi vi ricorderanno le nostre regole per arredare un bagno piccolo.

Le abbiamo riassunte per voi:

  1. scegliere materiali naturali che provengono dell’ambiente circostante o che possono facilmente integrarsi con esso. Vivete in Italia? Scegliete il legno italiano, la pietra o uno degli innumerevoli marmi presenti nel nostro Paese.
  2. Ricreare ambienti naturali, attraverso l’uso di piante e fiori freschi, meglio se autoctoni.
  3. Dare ampia importanza alla luce naturale, grazie ad ampie finestre e a una progettazione dell’arredo che non blocchi i raggi del sole.
  4. Scegliere mobili dalle linee morbide.
  5. Optare per colori naturali che richiamino un ambiente incontaminato: sì quindi alle tinte del marrone e del beige, ai verdi e agli azzurri.

 

Immagine di testata: Central Park One a Sidney; foto © Archdaily

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